Prerequisiti per la scuola primaria: le abilità linguistiche
I prerequisiti che i bambini dovrebbero avere per l’ingresso alla scuola primaria sono molti e comprendono abilità connesse e interconnesse fra loro.
Le abilità linguistiche sono uno di questi, sappiamo infatti che hanno un ruolo determinante per le future abilità scolastiche. Secondo alcune teorie (Bishop e Snowling, 2004) la capacità di elaborazione fonologica e di comprensione verbale possono spiegare in modo consistente i diversi livelli di apprendimento nell’acquisizione della lettura, sia in termini di accuratezza che di comprensione. Inoltre gli studi di Cain, Oakhill e Bryant (2004) sostengono che le abilità linguistiche lessicali, morfosintattiche e testuali nei bambini di 4 e 5 anni sono dei validi predittori delle abilità di comprensione del testo a 8 e 9 anni.
Quindi quali abilità dovrebbero avere i bambini all’ingresso della scuola primaria?
LESSICO e LINGUAGGIO
Il linguaggio permette ai bambini di capire e categorizzare la realtà costruendo significati. Attraverso le parole possono farsi capire, modulando emozioni e bisogni. Il lessico in particolare rappresenta l’insieme di conoscenze che possediamo per comprendere ed elaborare il linguaggio in entrata e in uscita. Quando leggiamo o ascoltiamo una parola infatti, la nostra mente recupera tutte le conoscenze che ha su di essa: semantiche, fonologiche e se sappiamo scrivere, ortografiche. Sono molti gli studi che confermano la relazione fra conoscenza prescolare del vocabolario e future abilità di lettura (Duff et al., 2015; Dandache, Wouters e Ghesquière, 2014; Stella, Franceschini e Savelli, 2009). Un magazzino lessicale ampio inoltre permette, secondo il modello di lettura a due vie di Coltheart (2001) un rapido accesso al vocabolario e quindi una lettura fluente.
ABILTÀ METAFONOLOGICHE
Permettono di focalizzare l’attenzione sui suoni che compongono la parola, così da agevolare la traduzione dal fonema alla rappresentazione scritta, il grafema. Più semplicemente, se sentiamo la parola “CASA” riconosceremo i suoni da cui è composta e sapremo scriverla nel modo corretto.
L’acquisizione del sistema fonologico di una lingua è un sistema complesso che un bambino completa intorno ai 40 mesi, procedendo inizialmente in modo semplificato duplicando i suoni, per esempio le prime parole con sillabe ripetute (pappa, nanna), procedendo poi con parole più complesse. Entro i 4 anni questa competenza si considera consolidata, i bambini dovrebbero riuscire quindi a ripetere la maggior parte delle parole correttamente.
Esistono però processi che sono definiti insoliti, in cui i bambini producono parole idiosincratiche che non hanno corrispondenza a nessun modello (es. bumma per acqua), questi processi sono considerati un fattore di rischio per l’acquisizione del sistema fonologico.
COMPETENZE LINGUISTICHE E METALINGUISTICHE che i bambini dovrebbero avere a 5/6 anni
- riprodurre parole correttamente, senza inversioni o omissioni di suoni.
- completare frasi semplici
- ripetere parole sconosciute e frasi senza troppa difficoltà
- comprendere relazioni logiche fra due o più immagini
- raccontare una storia
- imparare conte, filastrocche
- leggere velocemente una serie di immagini
- riconoscere le rime (ad esempio creare piccoli insiemi con immagini di parole che fanno rima)
- fondere sillabe per formare le parole
- segmentare la parola in sillabe
- classificare le parole in base alla lunghezza
- riconoscere la sillaba iniziale, finale, intermedia di una parola
- distinguere suoni simili, per esempio B e P
- riconoscere e denominare le lettere
Non è indispensabile che i bambini riescano sempre perfettamente in tutte queste abilità, è sufficiente che sappiano farlo la maggior parte delle volte senza troppe difficoltà e per alcune richieste specifiche, come “segmentare la parola in sillabe”, dopo aver preso confidenza con il compito richiesto.
NOI COSA POSSIAMO FARE?
È fondamentale esporli fin da piccolissimi ad un linguaggio ricco, semplice ma chiaro che possa essere un modello da imitare. Quando giochiamo con loro ripetiamo parole semplici riconducibili a quello che stiamo facendo e con il consolidarsi del linguaggio sostituiamo bibì, bua, pepè, con le parole corrette. Un ricco vocabolario aiuta a comprendere la realtà e fornisce una solida base per gli apprendimenti futuri.
Dai 4-5 anni possiamo pensare a giochi più specifici che vanno a stimolare le competenze linguistiche. Eccone alcuni da fare in qualsiasi momento della giornata.
“Gli indovinelli”
Sono i giochi verbali preferiti e è facile anche per noi adulti, dopo un po’ di allenamento, inventarne tanti in base alle conoscenze dei bambini.
“È un animale con 4 zampe che vive nei boschi. Una volta si è mangiato anche una nonna”
“È un oggetto rotondo, lo troviamo in cucina e quando apparecchiamo il tavolo lo mettiamo vicino alla forchetta”
“I contrari”
Giochiamo ai contrari? Io dico una parola e tu dici il contrario
“GRANDE” / “PICCOLO”
Ora prova tu a dire una parola e io dico il contrario!
“APERTO” / “CHIUSO”
“Cosa mettiamo nella stessa categoria”
Tante parole possono essere classificate, proviamo a trovarne tante che fanno parte della stessa categoria.
“Il treno è un mezzo di trasporto! Ne conosci uno anche tu?” E andiamo avanti nominandone uno a testa fino a che non ne troviamo più.
Possiamo farlo anche al contrario, come un indovinello, cioè nominare una o più parole e chiedere “Mela, fragola, sono…”
“Arriva un bastimento carico carico di…”
Tanti di noi avranno fatto questo gioco da bambini, si tratta di trovare tante parole che iniziano con la sillaba che sceglieremo, ad esempio..
“Arriva un bastimento carico carico di…. parole che iniziano con SO” “SOLE”, “SOGNI”, “SONNO”.
Iniziamo noi, facciamo qualche esempio, i bambini ci seguiranno nel gioco. Ovviamente le prime volte avranno bisogno di un po’ di allenamento.
“Parole lunghe e corte”
L’obiettivo è imparare a dividere le parole in sillabe. Iniziamo con le bisillabe semplici CVCV, che alternano cioè Consonante Vocale-Consonante Vocale, come TOPO, SOLE, CASA, per poi passare alle trisillabe come BANANA, COMETA, LIMONE, PECORA…
Facciamo un salto ad ogni sillaba, ad esempio RANA, “RA” (faccio un salto in avanti mentre pronuncio) “NA” un altro salto.
Usare dei “contenitori” di spazio dove saltare aiuterà i bambini, ad esempio dei cerchi o dei pezzi di scotch sul pavimento. Se saltare è difficile possiamo usare un personaggio oppure battere le mani.